Oscillatori - indicatori
Descrizione
Indicatori e oscillatori sono strumenti presenti nella nostra piattaforma che possono essere settati sul nostro grafico per poter analizzare il prezzo.
La maggior parte degli indicatori vengono costruiti attraverso delle formule matematiche ai prezzi precedenti, quindi sono in ritardo rispetto al mercato, cioè ci suggeriscono la situazione e condizione passata dei prezzi e non predicono il futuro.
Quindi se sei convinto di fare trading basandoti sugli indicatori o oscillatori stai facendo un grande errore!
Infatti mi sono trovato personalmente di fronte a valori di RSI o Stocastico in ipercomprato superiori ad ottanta e il mercato continuava a salire, ed altre volte esausto di numerosi falsi segnali da incrocio medie mobile ho spento il PC con un senso di frustrazione.
Tutti i trader hanno sperimentato questo tipo di problemi con gli indicatori, i più tenaci hanno provato tutti i tipi di indicatori con scarsi risultati, invece i più hanno abbandonato il trading.
Chiarito questo concetto importante, gli indicatori possono essere utilizzati per supportare le nostre analisi, oltre che per filtrare i segnali prima di inserire un ordine.
Gli indicatori possono essere suddivisi in quattro grandi macro-categorie è sono;
- Indicatori di trend,
- Indicatori di sentiment,
- Indicatori di volatilità.
- oscillatori
Indicatori di trend
Questa categoria è rappresentata principalmente dalle medie mobili.
Esse possono essere ponderate, esponenziali e logaritmiche. Ogni media mobile è costruita in maniera diversa dando più o meno importanza a prezzi recenti oppure passati, per i meno esperti che ne vogliono fare un uso di questo indicatore noi consigliamo di utilizzare quella semplice anziché quella esponenziale. Esse principalmente svolgono la funzione di supportare il trend permettendo di interpretare il movimento del trend in modo molto chiaro ed intuitivo.
Per i principianti che vogliono fare una prova iniziale consigliamo di utilizzare una media mobile veloce settata su 5 periodi e una più lenta settata su 20 periodi.
Il settaggio a 5 periodi significa che viene fatta una media delle 5 candele precedenti , mentre a 20 significa che viene fatta una media sulle 20 candele precedenti.
Un altro indicatore di trend molto usato è il parabolic SAR acronimo di “stop and reverse”.
L’indicatore dal punto di vista grafico si presenta con una serie di puntini sopra o sotto le candele. Quando i punti sono sotto le candele indica che il trend è rialzista e viceversa. Nel momento in cui i puntini passano da sopra a sotto quello viene definito momento SAR cioè stop and reverse.
Il momento SAR ci suggerisce di chiudere la posizione long e aprirne una short o viceversa. Come ogni indicatore soffre di falsi segnali e pertanto deve essere settato correttamente sull’asset che andiamo a tradare. Consiglio utile per chi si avvicina per la prima volta a questo indicatore e quello di lasciare invariato in fattore di accelerazione minimo, che ci indica la sensibilità del SAR alla variazione dei prezzi.
indicatori di sentiment
Gli indicatori di sentiment ci indicano la velocità di scostamento dei prezzi, quindi ci suggeriscono la tendenza direzionale del mercato in un certo momento, in pratica l’accelerazione di un trend.
Per chi opera nel breve periodo, questo indicatore non deve mai mancare sul nostro grafico. Questo tipo di indicatori sono costruiti in modo da oscillare intorno ad un punto zero, quando l’indicatore è maggiore di zero significa che prezzi tendono verso una direzione rialzista, invece quando l’indicatore e inferiore al punto zero significa che i prezzi tendono al ribasso. Tra gli indicatori di sentiment possiamo sicuramente menzionare il momentum.
indicatori di volatilità
Questa categoria di indicatori ci consentono di capire la volatilità dei prezzi in un determinato momento. Quando un mercato è volatile significa che c’è un forte aumento degli scambi , quindi le candele sono più lunghe ed i movimenti del prezzo sono più ampi. Solitamente in presenza di volatilità un mercato tende a prendere direzionalità piuttosto che casualità aumentando così le probabilità di una previsione. Tra gli indicatori di volatilità non possiamo non ricordare le bande di bollinger. Esse sono costruite sulla deviazione standard dei prezzi settati su due periodi. Attraverso l’allargamento e al ristringimento delle bande, l’indicatore ci consente di capire se il mercato è volatile oppure no. Quando le bande si allargano c’è un aumento della volatilità, al contrario quando si stringono c’è una diminuzione della volatilità. Un altro molto usato è l’ATR che calcola la media dell’ampiezza dei prezzi in un determinato periodo e che in termini pratici misura il graduale incremento delle barre dei prezzi.
Oscillatori
L’ultima ma non la meno importante come raggruppamento di indicatori è la categoria degli oscillatori. Tutti gli indicatori appartenenti a questa categoria oscillano in un range tra 0 e 100, quando i valori tendono verso lo zero ci troviamo in una zona di ipervenduto, viceversa quando i valori sono vicino al valore cento ci troviamo in una situazione dove il corso dei prezzi è in ipercomprato.
Non esitono dei valori di ipercomprato e di ipervenduto validi per tutti i tipi di mercati o valute, pertanto è utile effettuare dei testi statistici per capire quali sono i valori sensibili sulla valuta o titolo che vogliamo tradare. Dal punto di vista operativo questa categoria di oscillatori va letta nella maniera più opportuna, quando i prezzi sono ipercomprato o ipervenduto non significa bisogna comprare o vendere, ma l’indicatore ci suggerisce una zona ampia di acquisto o di vendita dell’asset.
Ci sono molti tipi di oscillatori, ma sicuramente i più famosi che sono; RSI e lo Stocastico,
Un consiglio importante è quello di osservare la volatilità dell’asset e lavorare quando essa non è troppo alta, in quanto se essa è elevata avremo un maggior numero di falsi segnali.
Conclusione
Tutti conoscono il funzionamento degli oscillatori, cioè quando i valori sono in ipercomprato bisogna andare short e quando i valori sono in ipervenduto bisogna comprare, allora perché tutti coloro che seguono questo metodo continuano a perdere? La realtà è se un fondo di investimento ha deciso di comprare oppure una banca ha deciso di vendere il mercato continuerà la sua direzione non preoccupandosi del valore degli oscillatori, in poche parole il mercato lo fanno i big player è non gli oscillatori.
Molti guru del trading suggeriscono diversi tipi di settaggi, ma la realtà è diversa, non esiste un settaggio unico per tutti gli asset, andrebbero effettuati degli appositi test statistici per capire un certo tipo di indicatore come si comporta su ogni asset. Ma è da escludere la possibilità di fare un buon studio statistico facendo una semplice ricerca a occhio direttamente sui grafici, è necessario utilizzare appropriati software di trading su cui effettuare dei back-test utilizzando i dati attendibili e non quelli che si possono trovare su meta trader.
Riguardo al migliore tipo di indicatore/oscillatore , posso affermare che non esiste uno migliore dell’altro, ma tutti sono utili in base alle tecniche di trading che adoperiamo. Ecco un consiglio sull’utilizzo di questi strumenti.
La scelta sul tipo di indicatore/oscillatore da poter usare dipende dalla volatilità di mercato di quel momento: Se la volatilità è alta sicuramente gli indicatori di trading e sentiment risultano più utili, invece se la volatilità risultasse bassa, l’uso degli oscillatori risultano di maggiore utilità
Come ho già scritto per misurare la volatilità, si possono usare le bande di bollinger oppure l’atr.
Un altro consiglio è quella di non utilizzarli da soli ma il suggerimento utile e quello di usarli associandoli in combinazione alla “price action” cioè le configurazioni del movimento del prezzo all’interno del nostro grafico. Un esempio pratico tra tutti potrebbe essere quello di ricercare i migliori livelli di supporto resistenza aggiungere i pattern di inversione semplici come “hummer”, “shooting star”, “morning star” ecc o più complesso come “testa e spalla” “triplo minimo/massimo” ecc. ed associarli in combinazione con ipervenduto/ipercomprato degli oscillatori. Quando dopo un uptrend vediamo la formazione di uno dei pattern prima indicati e contestualmente il ns. oscillatore si trova oltre 80, o ancora meglio sopra 90, possiamo aspettarci una inversione e possiamo aprire un posizione short. Per aprire una posizione long valgono le stesse logiche al contrario (con oscillatore sotto i 20 o ancora meglio sotto i 10).
Oppure quando un pullback tocca una media mobile a 200 e contestualmente , ci troviamo su un livello di supporto resistenza importante, e magari si crea pure un pattern come una pin bar, allora siamo in presenza di tre elementi che rafforzano il nostro segnale di entrata, e diventerebbe un trade ad alta probabilità di riuscita.
02-02-2023 14:52
A mio avviso l unico indicatore completo sono le Bb. Indicano trend momentum iperc. iperv. livelli di supporto e resistenza
02-02-2023 14:45
cosa fa si che un oscillatore possa disegnare una divergenza?
02-12-2022 06:22
Buongiorno, la media mobile a 200 periodi che può essere usata da supporto o resistenza è semplice o esponenziale? Grazie.